Dalla chiesa di S. Francesco proviene il celebre Laudario di Cortona, un codice membranaceo, in cui sono trascritte 66 laudi, di cui 46 corredate da notazione musicale, che trattano temi di argomento mariano e liturgico come, ad esempio, la Natività o la Pasqua, o per la devozione di santi. Esso rappresenta il primo e il più antico testimone di un nuovo genere librario, musicale e letterario, che entrò ben presto in uso presso le confraternite di buona parte dell’Italia e dell’Europa medievale, costituendone al tempo stesso il principale modello di riferimento. Secondo la tradizione il manoscritto fu rinvenuto nel 1876 in pessimo stato di conservazione da Girolamo Mancini, figura poliedrica dell’erudizione locale, che, riconosciutone il valore, lo depositò nel fondo manoscritti della Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca (Cod. 91).
Il Centro studi frate Elia da Cortona dedica la Laudario di Cortona un Seminario annuale ed organizza i Corsi internazionali di canto laudistico “Venite a laudare”.
Il 23 aprile 2016 il Centro studi frate Elia da Cortona ha promosso un concerto di Laude cortonesi a cura del Quintetto polifonico “Clemente Terni” (Cortona, Sala del consiglio comunale, 23 aprile 2016).
Il 15 e 16 ottobre 2016 il Centro studi frate Elia da Cortona, in collaborazione con l’Accademia Etrusca di Cortona, ha promosso l’evento di presentazione del volume Facsimile e studio critico del Laudario di Cortona, a cura di Marco Gozzi e Francesco Zimei (Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2015).
Nell’occasione sono stati messi in mostra il manoscritto originale del Laudario (Cod. 91) e altri codici provenienti dal convento di S. Francesco a Cortona ed è stato organizzato un concerto di laude e di altre composizioni sacre del XIII-XIV a cura del Gruppo vocale Laurence K.J. Feininger di Trento (Cortona, Chiesa di S. Francesco, 14 ottobre 2016).
Marco Gozzi e Francesco Zimei hanno dedicato al Laudario due saggi pubblicati nel terzo volume della collana Cortona francescana.